I nudisti chiedono un isolotto sul Ticino
02 agosto 2017
http://m.laprovinciapavese.gelocal.it/p ... 1.15686049Associazione nazionale propone un’area raggiungibile solo in barca. L’assessore Ghia: «Per decidere serve un’istanza formale»
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VIGEVANO. C’è un’area nudisti nel futuro turistico del fiume Ticino. A richiederla, basandosi anche su una recente normativa regionale, è un’associazione nazionale (al momento ne esistono sei) che gestisce strutture simili sia in zone marine che fluviali.
L’area prescelta è quella di un isolotto, raggiungibile in barca oppure attraversando due guadi, ben oltre il canale della darsena, dove attualmente sono soliti riunirsi alcuni appassionati di nudismo. Il Ticino è per lo meno da oltre cinquant’anni meta di turismo naturista: prima la sponda prescelta era quella milanese, con un lungo percorso a piedi lungo i sentieri per arrivare più o meno di fronte alla cascina Braghettona. Dopo l’apertura del cantiere per il nuovo ponte chi vuole prendere il sole nudo si è spostato sul territorio vigevanese.
Chi sono nudisti e naturisti? Il naturismo è un movimento che promuove un contatto più diretto e meno artificioso dell'essere umano con la natura, partendo dal rispetto verso le persone, per arrivare al rispetto degli animali e dell'ambiente attraverso uno stile di vita che vede la nudità come logica conseguenza del proprio modo di essere interiore: vita sana, cibi il meno possibile trasformati, attività sportiva all'aria aperta. Il nudismo invece è inteso come la semplice pratica della nudità e viene praticato prevalentemente in zone balneari.
«Sia chiaro che parlo solo come cittadino – spiega il consigliere comunale della lista civica La Strada verso Milano Luigi Pigola – ma al più presto inizieranno i tavoli di confronto per capire se sia possibile spostare questa forma di turismo in un’area meno visibile. L’isolotto prescelto dall’associazione è visibile solo in volo o attraversando il fiume con una barca. L’accesso avverrebbe sfruttando il già esistente parcheggio in area Robinson». Una soluzione per la difficile convivenza tra i naturisti e i fruitori tradizionali del fiume è allo studio al punto da aver coinvolto anche l’ente di gestione ambientale. «So che il presidente del Parco del Ticino – dice il direttore dell’ente Claudio Peia – si è sentito in tale proposito con il Comune di Vigevano».
Ma l’iter non sarebbe di facile applicazione per gli uffici. «Si tratta di una normativa pubblicata da poco e per ora gli uffici non l’hanno ancora potuta valutare – commenta l’assessore al Turismo Riccardo Ghia – Se ne parlerà meglio a settembre. In ogni caso una richiesta formale non è ancora pervenuta: sappiamo solo che dovrà essere presentata da un soggetto privato». Pare, comunque, che se ne sia discusso in una delle commissioni consiliari nei mesi scorsi.
L’isolotto servirebbe per permettere la giusta privacy ai naturisti e altrettanta tranquillità alle famiglie che si recano al Ticino.
Oggi il naturismo è praticato da 20 milioni di persone in Europa e 40 milioni negli Stati Uniti, in 32 stati c'è Federazione nazionale, compresi Sud Africa, Taiwan e India. La Francia, con 3,5 milioni di praticanti regolari, è la prima destinazione naturista al mondo con 3,5 milioni di praticanti durante l'anno e oltre 2 milioni di stranieri ogni anno soggiornano in una delle 397 strutture dedicate al naturismo: un giro d'affari di 300 milioni di euro l'anno che occupa 3mila persone. Una piccola parte dei 2 miliardi di euro prodotti dall'insieme degli 8 mila camping presenti in Francia e delle 36 mila assunzioni del settore, ma non trascurabile. Intercettare i flussi del turismo naturista, dunque, potrebbe sembrare anche una buona idea per gli attuali operatori dell’area fluviale trovando un giusto compromesso con i frequentatori più tradizionali del “fiume azzurro”.
Oliviero Dellerba